Perchè IPV?

La denominazione Isola del Pepe Verde indica bene la natura e la filosofia dell’associazione.

Il portone è il frutto di un progetto dell’artista taiwanese Wei-Ning Yang in stile teatro delle ombre; un educatore del quartiere insieme a dei ragazzi disoccupati ha intagliato il portone. Foto: Barbara Barberis /IPV 2017

Isola richiama il luogo toponomastico del quartiere. L’Isola era un quartiere isolato, popolare, di artigiani, di botteghe e un po’ malfamato come retaggio delle imprese banditesche di Barbieri, ma vi ha anche vissuto la famiglia di Berlusconi e di Confalonieri; il nome di Isola richiama il concetto e la sensazione di un luogo che ti accoglie e dove ci si può rifugiare e dove puoi ritrovare l’intimità di te stesso e della tua personalità allontanandoti dalla pressione del mondo che ti è attorno;
Isola richiama il fascino dell’acqua attorno, che ti cinge, che ti protegge ma anche il senso di un punto di partenza verso tutte le direzioni, cioè il senso di libertà e di apertura.

Pepe è la via della sede dell’associazione che è intestata a Guglielmo Pepe, generale e patriota rinascimentale, sempre in armi, ma sempre perdente.
Il pepe richiama il concetto di un senso vitale e di un gusto saporito, dinamico e giovanile della vita che esalta, ma non nuoce, restando pur sempre un elemento commestibile e non una droga negativa.

Verde è il colore della giovinezza e della salute, della speranza e del benessere, ricorda i prati, le piante ed i boschi.

All’Isola del Pepe Verde non ci sono custodi, né guardiani, perché tutto quello che c’è è di tutti gli associati e di tutti i visitatori e deve restare di proprietà di tutti.

All’Isola del Pepe Verde tutti possono accedere, tutti possono ritrovare sé stessi e le proprie idee, purché non pretendano di contraddire e limitare gli altri.

L’uso comune non dovrebbe essere intaccato dall’egoismo e dalla prepotenza di alcuni.

All’Isola del Pepe Verde l’iniziativa individuale da entusiasmo e diversità di comportamenti, non è anarchia, ma il prodotto della fantasia e del rispetto della diversità di ognuno.

L’aggregante dei singoli sta appunto nell’accoglienza degli altri e dell’umano rispetto anche per chi è meno consapevole.

Riconosciamo che ci sono valutazioni ed atteggiamenti contraddittori: vorremmo attirare gli uccelli del cielo e appendiamo dei nidi per accoglierli e perché si moltiplichino, ma spadroneggiava su tutto il suolo della nostra associazione il nostro meraviglioso gatto certosino che si arrampica anche sugli alberi e che dà la caccia agli uccelli.
Ospitiamo i bambini permettendo loro di calpestare la poca erba che c’è.
Vorremmo che le piante e gli alberi non avessero sagome preordinate da noi, ma secondo il sole ed il vento, ma poi li potiamo ad arte.
Vorremmo il silenzio perché esalta i rari momenti di meditazione concessici dalla vita moderna, ma poi permettiamo i rumori di piccoli o di adulti visitatori.

Qui all’Isola del Pepe Verde chiediamo a tutti di sentirsi in pace con se stessi e con gli altri e di entrare con entusiasmo e gioia.

La gatta “Pepina” vive liberamente nel giardino condiviso.

Il manifesto dell’Associazione è riassunto nell’articolo 2 dello statuto dell’Associazione.

I testi di questa pagina sono tratti dalla pubblicazione “ISOLA PEPE VERDE Esperienze di un giardino condiviso a Milano.”  Per chiedere una copia scrivici isolapepeverde@gmail.com

Condividi