Il ciliegio moribondo sul terrazzo della vicina trapiantato nel prato, le sedie abbandonate in giardino, recuperate e ridipinte di rosso, le aiuole realizzate con i mattoni del muro crollato, la casa
dei bambini costruita con imballaggi di recupero,
il cancello intagliato con gli attrezzi del fabbro di zona.
Il disegno di Isola Pepe Verde è il risultato di un continuo progetto comune. Nasce dall’esigenza di restituire al quartiere un’area verde durante la lunga fase dei cantieri di Porta Nuova e dalla volontà e sperimentare una modalità di partecipazione dei cittadini nel caratterizzare e gestire il verde della città, differenziandosi da un normale giardino pubblico.
Nel maggio 2012, dopo anni di confronto con alcune associazioni cittadine, il Comune di Milano riconosce formalmente la capacità e l’importanza dei giardini comunitari nel recuperare aree dismesse, per promuovere socialità, rispetto del verde e cultura del bene pubblico. Il 7 maggio 2013, a seguito della firma di una convenzione con il Municipio di Zona 9, Isola Pepe Verde diventa il primo giardino condiviso di Milano ad aver completato l’iter burocratico previsto dalla delibera comunale.
La presentazione del progetto di riqualificazione dell’area.
Pepe Verde è un’area demaniale di circa 1500 mq del Comune di Milano in concessione all’Associazione. L’area in precedenza era un deposito di materiale edile. Abbandonato da anni, progressivamente si era trasformato in un cumulo di pattume, divenendo luogo di degrado e malfrequentazioni. Accanto al deposito, separato da un muro in mattoni oggi crollato, c’era la cosiddetta “area gatti” che dal 2015 fa parte del giardino.
Oltre al giardino, l’associazione Isola Pepe Verde gestisce, dal 2011, la striscia verde tra via Pepe e il Cavalcavia Bussa con l’auspicio che quest’area possa rientrare nel progetto di pedonalizzazione di via Pepe nel tratto che fronteggia il giardino, creando un’unica area verde estesa fino al Cavalcavia Bussa.
La prima mossa dei 18 soci fondatori, aiutati da volenterosi collaboratori armati di guanti da lavoro, mascherine, scope e sacchi dell’immondizia, è stata svuotare e pulire l’intera area. Con l’aiuto dell’AMSA, l’area è stata resa agibile in pochi giorni.
La prima apertura del giardino.
Con il crescere dei soci e con il passare del tempo sono stati realizzati numerosi lavori di consolidamento delle strutture.
Il ripristino di alcune parti della tettoia, la sistemazione di un piccolo locale destinato ad ufficio, sala riunioni e magazzino, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la messa a nuovo del grande cancello d’ingresso, la creazione di un’area gioco per i bimbi, la costruzione di una larga pedana in legno con tavoli e sedute, il posizionamento di cinque grossi serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana e, non ultimo, tanto, tanto lavoro di giardinaggio con la creazione di nuove aiuole e di ecobox per la coltivazione di ortaggi e aromatiche.
Dalla sua nascita l’area di Isola Pepe Verde non è mai costata nulla alle istituzioni locali. L’unico intervento del Comune ha riguardato l’allacciamento del servizio di acqua potabile e la potatura straordinaria degli alberi.
La gestione e la manutenzione del giardino è seguita interamente dall’Associazione.
I testi di questa pagina sono tratti dalla pubblicazione “ISOLA PEPE VERDE Esperienze di un giardino condiviso a Milano”. Per chiedere una copia scriveteci: isolapepeverde@gmail.com